Tuesday 15 October 2019

Informazione e architettura. Comunicazione Marsupiale -lezione 14/10/19- RIFLESSIONI E SPUNTI-



Da "La via dei Simboli", Antonino Saggio
“Che cosa è avvenuto in questi trent'anni?
È avvenuto che il mondo, e gli architetti se ne stanno rendendo conto, è mutato e che siamo nell'epoca delle informazioni, nel pieno della Rivoluzione Informatica. E l'epoca informatica funziona non più per messaggi assertivi, causa effetto, ma per messaggi metaforici, traslati. Un edifico non è più buono solo se funziona ed è efficiente, insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più. Tra l'altro quando serve, anche simboli”.


Il movimento moderno, a partire dal Bauhaus, aveva escluso l’esistenza di una componente simbolica nell’architettura: il simbolo era inteso negativamente, espressione di un’istituzione, del potere, e le esigenze erano diverse, di case realizzabili con i tempi e i modi della rivoluzione industriale.
Oggi, epoca della “rivoluzione informatica”, le esigenze sono diverse: le conoscenze sono ben maggiori e in continuo rapido sviluppo in particolare grazie alla stessa informatizzazione. Le informazioni si condensano, si riducono all’essenziale (senza però impoverirsi!), se non addirittura oltrepassano il limite dell’essenziale. E, oltrepassando il limite, diventano persino metafora di loro stesse (come gli esempi pubblicitari visti a lezione). Tutto ciò è direttamente ricollegabile alla questione della “nuova soggettività”: il simbolo è come un “dato” cui potenzialmente ciascuno potrebbe dare una decodificazione diversa. Questo è un rischio ma anche una sfida per l’architettura che oggi è chiamata a confrontarsi con problematiche non meno rilevanti di quelle affrontate dal Bauhaus o ai CIAM. La “smart city” è anche “città inclusiva”, e la componente tecnologica e sociale si intrecceranno in un’architettura che sempre più tenderà ad “alludere” piuttosto che a “dire univocamente”.


Riguardo al dibattito in aula sull’influenza del livello metaforico e del mondo della digitalizzazione e in relazione al progetto Barcode ho trovato navigando in rete un progetto di una torre alquanto “insolita”, ispirata… all’hotspot!! Allego anche il link della pagina, ci sono altri progetti di Jürgen Hermann Mayer dalle forme decisamente particolari (tra cui “Metropol Parasol”, una specie di “foresta” urbana)






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