Modellazione
Tridimensionale per Oggetti
Verso una Progettazione Architettonica Interattiva
Verso una Progettazione Architettonica Interattiva
Di Antonino Saggio
Tramite la descrizione di esperienze progettuali compiute dall’autore
nel corso del biennio 90-91, l’articolo mostra le grandi opportunità che il
CAAD offre come supporto e integrazione delle pratiche tradizionali di
progettazione, aprendo la strada a livelli, oggi ancor più elevati di allora,
di interattività raggiungibili (what if…???). Il Computer Aided Architectural
Design offre vantaggi non solo di ordine pratico (“relazioni di andata”) quali
facilità di manipolare, duplicare, trasmettere dati e lavorare in spazi limitati,
ma anche “stimoli intellettuali” (“relazioni di ritorno”). Questi ultimi possono
interessare sia direttamente l’ambiente informatico in cui noi progettisti operiamo,
consentendo ad esempio operazioni di deformazione e trasformazione proporzionale
o meno, sia possono travalicare gli ambiti di nostra stretta competenza così da
analizzare, scomporre, descrivere, talvolta concepire il progetto stesso in maniera
“non convenzionale”, mutuando aspetti dal mondo grafico, cinematografico, artistico,
ecc… Importanti “relazioni di ritorno” riguardano anche la ri-programmabilità,
ossia la facilità che gli utenti hanno di implementare programmi esistenti inserendo
nuove funzioni e comandi (i così detti plug.in), nonché l’interattività, ossia
la possibilità di applicare modifiche e osservare in tempo reale cosa questo
comporta alla totalità del modello, o del foglio elettronico. Nei modelli tridimensionali
questo aspetto è strettamente legato all’organizzazione per strutture
gerarchiche, come ben insegna l’ambiente BIM.
Antonino Saggio espone tre casi esemplari in cui si
comprende quanto la modellazione tridimensionale offra enormi potenzialità allo
sviluppo progettuale.
Grazie alla modellazione tridimensionale delle volte a cassettoni
per le nicchie del College
di Belle arti dell’Università Carnegie-Mellon di Pittsburgh è stato
possibile sviluppare il disegno dei progettisti e attuare le deformazioni
necessarie per ottenere la resa visiva desiderata: ciò non sarebbe potuto
avvenire senza la simulazione tridimensionale, e l’organizzazione gerarchica
del modello stesso ha consentito di operare modifiche sulla “sezione tipo”
della nicchia e vederne la ripercussione immediata sulla “nicchia completa”. Nel
progetto per un “parco tecnologico” per Roma la gerarchizzazione ha consentito
di sviluppare nel dettaglio circa 100 case: due “ogetti casa” sono stati
replicati, localizzati planimetricamente e poi lavorati per sottocategorie testando
infissi, recinzioni, coperture, per trovare le soluzioni più adeguate. Infine,
il progetto di residenze e servizi per la città di Nimega mostra un livello
maggiore di complessità nell’organizzazione gerarchica del modello prevedendo 5
livelli a cascata (modello inter0, contesto, aggregazioni di abitazioni, volumi
di sei case-tipo, elementi accessori). Ogni elemento di livello inferiore è inserito
e duplicato in quello di ordine superiore e ogni modifica di esso comporta una
modifica in tempo reale del modello nella sua totalità.
Anche
se l’articolo riguarda esperienze relativamente lontane da noi rende evidenti i
punti cruciali delle potenzialità del CAAD, e in particolare dell’ambiente BIM,
che proprio sull’organizzazione gerarchica (categoria, famiglia, tipo, istanza)
fonda la sua logica. E’ evidente che tali strumenti non sono dei sostitutivi
dei mezzi tradizionali né della mente del progettista, non possono né devono “progettare
per lui”. Il progetto di architettura è un atto unico e essenzialmente creativo,
e la modellazione tridimensionale rappresenta un modo per ampliare le possibilità
progettuali, renderle più agevoli, stimolare nuove idee e processi. Non solo: ad
oggi con un software BIM come Revit, è possibile gestire l’intero ciclo di vita
dell’edificio, andando ben oltre la sola progettazione per simularne il
comportamento reale, stimare costi e tempi di realizzazione, gestire processi di
manutenzione, ristrutturazione. Abbiamo tutti i mezzi a nostra disposizione,
sta a noi saperli usare nella maniera più opportuna, a servizio della nostra
creatività…
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