"Affioramenti dal Basso", Antonino Saggio, Coffee Break
“Ora la bellezza del termine affioramento è nel
suggerire un processo di disvelamento "al contrario". Come se il
progetto si debba formare certo attraverso stratificazioni, ma invece che
attraverso una modalità "dall'alto al basso" con una modalità dal
"basso all'alto". Come un insieme di strati che affiorino, che
emergano.”
Il concetto di “layer” nella
progettazione architettonica contemporanea è intimamente connesso al termine
“affioramento”, nonché alla nozione di “infrastructuring”. Nell’era dell’industrializzazione
e della modernità alle architetture era richiesto di assolvere funzioni che
fossero essenzialmente monotasking: i diversi strati (edificato, percorsi,
verde, spazi aperti), pur se estremamente coerenti tra loro, erano intesi come
calati dall’alto piuttosto che affioranti dal basso. Nel mondo industriale le
autostrade erano autostrade, le dighe erano dighe, e il loro blackout comportava
enormi disagi per la collettività. La città dell’era dell’informazione è chiamata
a ripensare se stessa per reindirizzare le spinte progettuali dall’esterno
verso l’interno, verso le brown areas che, con il supporto di adeguate infrastrutture,
possono essere revitalizzate e divenire catalizzatori di interessi sociali e
economici. E’ evidente come il processo progettuale, riguardando i luoghi delle
periferie, non può che “affiorare” dal basso. Ma l’“affioramento” non è da
intendersi in semplice senso metaforico: le architetture si plasmano nel
contesto di appartenenza arrivando persino a confondersi con il suolo e a modificarsi
con le risorse naturali, in primis quella idrica. Gli spazi aperti accolgono l’acqua
in caso di emergenze (esondazione di fiumi, piogge intense), inondandosi, affiorando
e riemergendo. Edificato, percorsi, verde, non sono più layer disgiunti e il
confine tra l’uno e l’altro diviene così labile da far
rientrare il tutto nel concetto più ampio di “scape”. Il paesaggio
architettonico e urbano della contemporaneità necessita di un ristabilimento di
connessioni fisiche, sociali, tecnologiche (infrastructuring) con architetture
che siano “multitasking”, che operino per “iper-layer”.
BIG U, Manhattan